top of page
Cerca
  • Ficef

Emicrania, sul lavoro arriva un’area riservata per chi ne soffre

L’idea, presentata alla settimana del Design a Milano, è istituire una stanza per la «pausa mal di testa» negli uffici. Un modo anche per riconoscere la malattia


di Cesare Peccarisi


Tutti i mammiferi quando stanno male si «ritirano» in un luogo appartato e l’uomo non fa eccezione. La novità è che questa modalità di comportamento (che i neurologi chiamano sickness behaviour) ha ispirato una norma di tutela lavorativa che oggi va a vantaggio de gli emicranici. Non poteva immaginarlo nel 2009, quasi un anno prima della sua prematura scomparsa, Pasquale Montagna, dell’Università di Bologna, che formulò proprio la teoria del sickness behaviour, cioè del comportamento di malattia, pubblicandola sulla rivista Headache col titolo The Primary Headaches as a Reflection of Genetic Darwinian Adaptive Behavioral Responses (Le cefalee primarie come riflesso di risposte comportamentali genetico-adattative di tipo darwiniano). Questa è una modalità di comportamento messa a punto da millenni di evoluzione e comune a tutti i mammiferi che, quando si ammalano, interrompono le consuete attività ritirandosi in un luogo appartato per riposare e recuperare la piena funzionalità.

Una stanza tutta per loro

Un comportamento che ha ispirato anche Novartis, casa farmaceutica che, oltre a mettere a punto farmaci contro l’emicrania, ha cercato di adattare alle esigenze di questa malattia una norma della legge anti-fumo. Per tutelare i non fumatori la legge Balduzzi anti-fumo del 2012 aveva infatti istituito l’obbligo di circoscritte aree fumatori nei luoghi pubblici e nelle aziende, così l’azienda farmaceutica ha pensato di istituire le migraine relief room: aree in cui chi soffre di questo problema possa ritirarsi un po’ a riposare. Ma che cosa è l’emicrania? Secondo l’ipotesi di Montagna è un meccanismo di difesa che l’organismo ha messo a punto con l’evoluzione a scopo difensivo. In pratica quando il cervello viene in contatto con elementi che identifica come tossici (può essere il fumo o particolari sostanze nell’aria) fa scattare l’allarme sotto forma di mal di testa, che obbliga l’emicranico a cambiare ambiente e mettersi al sicuro instaurando il sikness behaviour. L’allarme può scattare quando nell’ambiente avviene un qualsiasi cambiamento (temperatura, illuminazione, umidità...) che può turbare l’equilibrio dell’organismo, il cervello di queste persone è il primo ad accorgersene e innesca il sistema difensivo dell’attacco emicranico. Ogni emicranico ha il suo «cimitero degli elefanti» dove si ritira quando è colpito da un attacco per cercare riposo al buio e in silenzio. I principali sintomi che prova (intenso dolore, ipersensibilità a luce, rumori, odori, stimoli tattili, movimenti e perfino sfioramenti) hanno tutti un unico scopo: interrompere ogni attività che comporti dispendio di energie, costringendolo a giacere immobile e magari dormire in un luogo appartato e lontano da stimoli nocivi.

Riconoscimento concreto

La Migraine Relief Room è uno spazio studiato per alleviare in ambito aziendale il dolore dell’attacco. Messa a punto sulla base delle esigenze espresse dagli stessi pazienti di uno speciale advisory board del programma di welfare aziendale Migrainbow, punta anche a una sensibilizzazione della patologia sul posto di lavoro. Rappresenta anche un riconoscimento concreto che dà dignità a una malattia troppo spesso sottovalutata e minimizzata, ma che determina per ogni paziente un costo di 1.524 euro all’anno per perdita di produttività. «Questi pazienti non sono assenteisti e anzi, pur vivendo in condizioni gravemente invalidanti, in realtà cercano sempre di darsi da fare dando luogo al cosiddetto fenomeno del “presentismo” per cui vanno a lavorare anche col mal di testa, ma rendono molto meno» commenta Pietro Barbanti, presidente eletto dell’Anircef ( l’Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) e direttore del centro cefalee e dolore dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma. «È necessario aiutare queste persone a migliorare la gestione dei loro sintomi ed è fondamentale la comprensione di parenti, amici e colleghi di lavoro, non facendoli sentire giudicati e stigmatizzati per le assenze dal lavoro dovute alla malattia che non è un banale mal testa, ma una patologia seria».

Modello esportabile

La stanza rifugio per emicranici, frutto della creatività italiana, è stata presentata nella prima settimana di aprile nell’ambito del Fuori Salone di Milano alla Design Week 2019 come progetto Reimagine Medicine: re-DESIGN migraine. Novartis, partendo dalle proprie sedi, si appresta a esportare in altri grandi gruppi questo modello pensato per essere implementato in ambito aziendale a costi accessibili, con l’obiettivo di mettere in atto il cambiamento culturale che questa patologia si merita. Come ormai non ci meravigliamo più se qualcuno lascia la scrivania o la catena di montaggio per la pausa sigaretta nell’area fumatori, presto non ci sembrerà più strano se un emicranico si ritirerà nella Migraine Relief Room aziendale per la «pausa mal di testa». E, visto che con questo servizio di welfare il datore di lavoro dimostrerò di riconoscere la gravità di questa malattia, non diremo più del collega: «avrà il suo solito mal di testa».


fonte: www.corriere.it



57 visualizzazioni0 commenti
bottom of page